Exhortatio ad laudem Dei è il titolo del più antico inno latino della spiritualità francescana.
Fu composto nell’eremo di Cesi (una frazione di Terni nella diocesi di Spoleto)
quando ancora San Francesco era vivente, ed è la testimonianza più certa
dell’esistenza nel luogo di una presenza antica di un presidio francescano
anche se lo stesso non è non citato direttamente nelle fonti francescane…
A seguire interpretazione, testo e le ipotesi sul suo possibile autore…
Exhortatio ad laudem Dei e Assisi Nel Vento
La “Exhortatio ad laudem Dei” è un inno non meno bello
del posteriore Cantico delle Creature che forse ha tratto ispirazione da esso.
Ne abbiamo parlato nell’ultimo dei nostri convegni Assisi nel Vento, il tredicesimo Volare Alto‘,
ma abbiamo soprattutto cercato di farlo conoscere e diffondere con una semplice
e popolare interpretazione dello stesso, sia pure in lingua italiana, con l’aggiunta di un ritornello
che usa la stessa melodia del ‘Sia laudato San Francesco poverello’ del laudario di Cortona…
Laudario dal quale il compositore e direttore di orchestra Ritz Ortolani
prese a piene mani per comporre ‘Fratello Sole e Sorella Luna‘, in inglese Brother Sun, Sister Moon.
Video
A seguire il video con la parte finale del recital ‘Joseph non temere’ nel quale è stata eseguita
una traduzione italiana della “Exhortatio ad laudem Dei” dal gruppo ‘Assisi nel Vento’.
La location è quella della chiesa francescana di San Giuseppe Lavoratore di Terni Cospea…
Testo
Il testo è una sintesi di spiritualità francescana condita di passi scritturistici (e.g. Ap 5,12 , Dn 3,52 )
che risaltano e l’amore e la lode al Creatore per mezzo delle creature e la devozione alla Santa Vergine
e a San Michele Arcangelo utilizzando la citazione biblica del saluto dell’angelo a Maria Lc 1,28
e la devozione al ruolo di San Michele nel giudizio particolare di ogni singola anima defunta
tratta della lettera di Giuda Gd 1,9 nel passo della disputa del corpo di Mosé da parte di Michele.
Il passo infatti diede origine ad una devozione popolare che chiedeva l’intercessione di San Michele
come l’angelo incaricato di portare le anime a Dio dopo la loro morte e strapparle alle grinfie di Satana.
La versione che segue è quella ‘Laurenziana’ dovuta alla scoperta di Roberta Iannetti
dottoranda dell’università di Ferrara.
In fondo la versione più comune che si ferma al versetto relativo a San Michele
preceduto però da quello della lode alla Santa Trinità e indivisa unità.
I versetti 4,8,16,19 e 24-25 potrebbero essere state delle aggiunte in epoche molto posteriori
alla versione originale dell’inno, e l’ordine stesso dei versi potrebbe essere stato rivisito.
Versione Laurenziana e traduzione in italiano
- Timete Dominum et date illi honorem
- Dignus est Dominus accipere laudem et honorem
- Omnes qui timete [sic] Dominum laudate eum
- Omnes qui inspicitis in hanc tabulam laudate Dominum
- Ave sancta Maria gratia plena Dominus tecum
- Dignus agnus qui occisus
- Accipere laudem gloriam et honorem
- Qui fecit nos laudate Dominum
- Laudent eum celi et terra
- Benedicite maria et flumina Dominum
- Benedicite fontes Dominum
- Hec dies quam fecit Deus exultemus et letemur in ea
- Alleluia Alleluia Alleluia rex Israel
- Sancte Michael arcangele defende nos in prelio
- Benedicta sit sancta Trinitas atque indivisa unitas
- Omnes fratres cum capuciis laudate Dominum
- Omnis spiritus laudet Dominum
- Laudate Dominum quoniam bonus est
- Omnes qui legitis hec littere [sic] laudate Dominum
- Omnes creature laudent Dominum
- Omnes volucres celi laudent Dominum
- Omnes pueri laudate Dominum
- Iuvenes et virgines laudate Dominum
- Benedicamus Patrem et Filium cum Sancto Spiritum [sic]
- Benedictus es qui celum et stellas fecisti
- Temete il Signore e dategli onore
- Degno è il Signore di ricevere lode e onore
- Voi tutti che temete il Signore lodatelo
- Tutti voi che guardate questa tavola lodate il Signore
- Ave santa Maria piena di grazia il Signore è con te
- Degno è l’agnello che è stato ucciso
- di ricevere lode, gloria e onore.
- Lodate Dio che ci ha fatti
- Lo lodino i cieli e la terra
- Benedite, mari e fiumi, il Signore
- Benedite, fonti, il Signore
- Questo è il giorno che fece il Signore esultiamo e rallegriamoci in esso
- Alleluia, Alleluia, Alleluia Re d’Israele
- San Michele arcangelo difendici in battaglia
- Sia benedetta la santa Trinità e indivisa unità
- Voi tutti, frati coi cappucci, lodate il Signore
- Ogni spirito lodi il Signore
- Lodate il Signore poiché è buono
- Voi tutti che leggete queste lettere lodate il Signore
- Tutte le creature lodino il Signore
- Tutti gli uccelli del cielo lodino il Signore
- Voi tutti, bambini, lodate il Signore
- Giovani e fanciulle lodate il Signore
- Benediciamo il Padre e il Figlio con lo Spirito Santo
- Benedetto sei tu che hai fatto il cielo e le stelle.
Ipotesi sul suo possibile autore
Come gli altri canti e preghiere francescane del periodo, l’inno è attribuito a San Francesco di Assisi,
e pertanto come il più famoso cantico delle creature potrebbe essere attribuito a frate Pacifico,
al secolo “Guglielmo Divini” il re dei versi, poeta pluripremiato alla corte dell’imperatore Federico II.
In tal caso la sua composizione non può essere anteriore alla fine del 1212,
anno della sua conversione avvenuta a San Severino Marche dopo una predicazione di San Francesco
che lo convinse a cambiare imperatore di riferimento, da Federico II a … Dio.
Potrebbe essere preso in considerazione, ai fini dell’attribuzione,
anche un frate, fra Cesario, che San Francesco si portò in Italia dopo il suo viaggio in Terra Santa,
frate accolto nell’ordine da frate Elia, e che essendo molto versato nelle Sacre Scritture,
fu incaricato di redigere la prima regola del neonato ordine francescano.
Rispetto a padre Pacifico, ha dalla sua infatti la permeazione scritturistica dell’inno stesso
che è un inno ad alta densità biblica, molto diverso in questo dal cantico di frate sole.
Fra Cesario e la prima triade francescana
Fra Cesario fu inserito da subito in una sorta di ‘comitato esecutivo’ dell’ordine francescano,
una sorte di triade composta da Frate Elia, frate Pietro Cattani, il giurista dell’ordine e da frate Cesario
per l’appunto come narrano le cronache francescane all’inizio del capitolo 14 e del capitolo 15:
Il Beato Francesco presi con sé frate Elia, frate Pietro Cattani e frate Cesario, quello che frate Elia, in qualità di ministro della Siria, aveva ricevuto dall’Ordine, come è stato riferito sopra, e altri frati, se ne tornò in Italia […] (FF 2337)
E così, col favore di Dio, i turbolenti furono subito calmati e il beato Francesco ristrutturò l’ordine secondo i suoi ordinamenti. Vedendo poi che frate Cesario era esperto in Sacra Scrittura, affidò a lui il compito di ornare con parole del Vangelo la Regola [la prima, quella ‘non bollata‘] che egli stesso aveva concepito con semplici parole. Ed egli lo fece. […] (FF 2338)
Tre mani per un inno
Questi due brani delle fonti, attestano la costante vicinanza di fra Cesario a San Francesco, vicinanza
che permette di pensare che la ‘Exortatio ad laudem Dei’ possa essere stato composto a tre mani.
Da Francesco, che ha dato l’ispirazione con la sua spiritualità,
e che forse lo ha voluto proprio per farlo cantare ai suoi frati nei momenti della preghiera comune,
da frate Cesario, che potrebbe aver tirato fuori i brani biblici richiesti da Francesco
e da frate Pacifico che lo ha diviso in versi e musicato.
L’inno potrebbe essere stato addirittura un elemento base della ristrutturazione dell’ordine
avvenuta dopo il suo ritorno dalla Terra Santa, data l’alta considerazione che aveva Francesco per la
musica come strumento fondamentale per la evangelizzazione,
per l’annuncio del Vangelo ad ogni creatura.
Versione Originale
Tratta dalla pagina http://www.fratellofrancesco.org/www.fratellofrancesco.org/a1_news_exhortatio.html
- Timete Dominum et date illi honorem (Apoc 14,7).
- Dignus est Dominus accipere laudem et honorem (cf. Apoc 4,11).
- Omnes, qui timete Dominum, laudate eum (cf. Ps 21,24).
- Ave, Maria, gratia plena, Dominus tecum (Lc 1,28).
- Laudate eum caelum et terra (cf. Ps 68,35 ).
- Laudate omnia flumina Dominum (cf. Dan 3,78).
- Benedicite filii Dei Dominum (cf. Dan 3,82).
- Haec dies quam fecit Dominus, exsultemus et laetemur in ea (Ps 117,24 ). Alleluia, Alleluia, Alleluia! Rex Israel! (Joa 12,13).
- Omnis spiritus laudet Dominum (Ps 150,6)
- Laudate Dominum, quoniam bonus est (Ps 146,1); omnes qui legitis haec, benedicite Dominum (Ps 102,21 ).
- Omnes creaturae benedicite Dominum (cf. Ps 102,22).
- Omnes volucres caeli laudate Dominum (Dan 3,80; cf. Ps 148,7-10).
- Omnes pueri laudate Dominum (cf. Ps 112,1)
- Juvenes et virgines laudate Dominum (cf. Ps 148,12).
- Dignus est agnus, qui occisus est, recipere laudem, gloriam et honorem (cf Apoc 5,12).
- Benedicta sit sancta Trinitas atque indivisa Unitas.
- Sancte Michael Archangele defende nos in proelio (cf. Gd 1,10).
ESORTAZIONE ALLA LODE DI DIO
- Temete il Signore e rendetegli onore!
- Il Signore è degno di ricevere lode e onore.
- Voi tutti che temete Dio lodatelo!
- Ave Maria piena di grazia, il Signore è con te.
- Lodate Lui, cielo e terra.
- Lodate il Signore, o fiumi tutti.
- Benedite il Signore, o figli di Dio.
- Questo è il giorno fatto dal Signore, esultiamo e rallegriamoci in esso! Alleluia, Alleluia, Alleluia, Re d’Israele!
- Ogni vivente dia lode al Signore!
- Lodate il Signore, perché è buono! Tutti voi che leggete questo scritto, benedite il Signore!
- Benedite il Signore, voi tutte sue creature!
- Voi tutti, uccelli del cielo, lodate il Signore!
- Tutti voi, fanciulli, lodate il Signore!
- Giovani e ragazze, lodate il Signore!
- Degno è l’Agnello che è stato immolato di ricevere lode, gloria e onore!
- Sia benedetta la santa Trinità e l’indivisibile Unità!
- S. Michele arcangelo, difendici nel combattimento!
[…] “San Michele difendici nel combattimento” è l’ultima invocazione della “Exhortatio ad laudem dei“, […]