Dante nei luoghi di San Francesco Anvt3 Greccio 2021
‘ Dante nei luoghi di San Francesco’ evento realizzato nel corso del Settimo Convegno Assisi nel Vento ANV7 Novum GRECCIO 2021 19-21 Novembre.
terza replica del recital teatrale dal titolo: “La speranza di Dante e dell’uomo felice”. Dialoghi, letture e recitazione dalla Divina Commedia,
dai canti: Inf. I, Purg. XXX, Par. XI, XXV e XXXIII
con la recita finale del Cantico delle Creature.
Con Marta Porchetti e Claudio Pace nei ruoli di Beatrice e Dante, Paolo Mariani e Tony Taglioni nel ruolo dei Boanarges, i figli del Tuono.
Con la speciale partecipazione del coro dei piccoli amici del presepe di Greccio che hanno cantato le parti del coro degli angeli.
La professoressa Orsola Felici ha presentato il recital e recitato il panegirico di San Francesco e il Cantico delle Creature. Sono state eseguite musiche di Bach, Di Veroli, Mozart, Pachelbel e Vivaldi a cura dei “Talenti d’Arte”:
Lucia Di Veroli (Viola); Elena Ciuffetti Violoncello);
Antonio Metelli (Violino); Matteo Ciuffetti (Violino).
TRAMA
Preceduti da dei dialoghi introduttivi di Dante e di Beatrice il recital consiste nella messa in scena teatrale di brani tratti dal canto XXX del purgatorio di Dante (il rimprovero di Beatrice a Dante)
e l’intero canto XXV del Paradiso.
In esso, Dante, dottorando dell’università delle stelle, passato l’esame sulla fede con San Pietro, prima di essere esaminato sulla carità,
viene esaminato sulla Speranza da San Giacomo Apostolo.
Quello del cammino di Santiago e autore, per Dante,
di una lettera del Nuovo Testamento comunemente attribuita all’altro apostolo di nome Giacomo.
Insieme a San Jacopo, Dante incontrerà l’altro dei figli del Tuono
(Boanerghes), San Giovanni, l’apostolo della carità, colui che,
ricorda Beatrice a Dante stesso e ai futuri lettori,
si posò sul petto di Gesù e che prese, sotto la Croce,
la Madre di Gesù tra le sue cose.
Giovanni appagherà la curiosità di Dante su una sua paventata assunzione del corpo.
L’effetto della visione di Giovanni sui poveri occhi del pur trasumanato Dante sarà quello di renderlo cieco,
cecità temporanea, che comporta il non potere vedere il volto della sua amata Beatrice.
